E’ dall’ universo dell’Arcaico” e del “Mito” che l’associazione Pandora beve costantemente la sua linfa vitale, una linfa che partendo dalla tradizione la proietta verso nuovi orizzonti dell’arte ceramica. La favola nera, la misoginia del vaso si è capovolta completamente ma non per spargere ovunque la negatività, per divenire al contrario un vero incipit, un respiro di vita e di rinnovamento.
E oltre al mondo ellenico così vivo nel nostro presente, Pandora si spinge ancora più indietro nel tempo, attinge dalle antiche Matres del paleolitico, poi dei Celti e delle genti latine ed in particolare si ispira a quelle romane sedute in gruppo sui loro troni regali. Accoglie una coralità creativa che diviene la sua forza primigenia e dirompente. Matres rappresenta oramai l’identità più autentica che contraddistingue queste ceramiste in molti paesi europei ed extraeuropei, è il loro nome collettivo , la loro cifra simbolica, sintetica ed unificante a cui sentono con forza di appartenere.
La fertilità di Cerere, di Cibele, di Giunone ritorna a vivere sotto le sembianze della contemporaneità ceramica che ricerca continuamente nuove forme, nuove tecniche, nuovi linguaggi. La maternità come filiazione, proliferazione e creazione viene assunta da Pandora non solo in senso strettamente umano ma metaforico. La grande madre è la stessa terra come testi biblici scritti ed orali confermano: è dalla manipolazione della terra che nasce l’uomo, è la vita stessa e l’universo che proviene dall’argilla e di essa è impastata fin dai tempi primari. E quella stessa terra-madre è testimone e materna guida nei labirinti stratiformi delle civiltà del passato attraverso i suoi resti che gli archeologi dissotterrano. Ma tutto questo mondo trascorso si immette nel mondo contemporaneo globalizzato, nell’attualità super-connessa attraverso due importanti voci che comunicano all’esterno l’attività delle Matres-Pandora. La prima è questa rivista sia cartacea che virtuale: in un solo click arriva a mettere in stretto contatto tutti i paesi in cui la ceramica viene riconosciuta e vissuta dalle donne come momento di piena realizzazione, soprattutto quei paesi che hanno aderito al progetto Pandora. Una rivista che nel suo primo numero zero ha scandagliato aspetti storici, territoriali, visioni antiche e contemporanee, mondi vicini e dell’altrove.
L’altra voce più espressiva artisticamente è senza dubbio il Festival Matres che è diventato un appuntamento, un meeting irrinunciabile che rende visibili ogni anno mostre collettive e monografiche, installazioni, seminari, convegni, ma soprattutto performances e momenti laboratoriali e didattici. Quest’ anno hanno aderito da 28 nazioni diverse ben 300 artiste dall’emisfero occidentale a quello orientale esprimendo le loro tecniche particolari, i loro messaggi peculiari. Sono intervenute sulla tematica generale della Natura, ma soprattutto sulla Green-evolution. sull’ambiente ed economia sostenibile, rivolgendosi ad un vastissimo pubblico di esperti ma anche a neofiti dell’arte ceramica. La Corea del Sud fu la protagonista del primo Festival Matres diventando anche vero e proprio scambio turistico-culturale. Nel corso del settembre 2019 un folto gruppo di ceramiste -Pandora visitarono un villaggio abitato esclusivamente da operatori ceramici dove sperimentarono ed appresero i loro svariati modi di approcciarsi all’arte dell’argilla, le tecniche manuali di realizzazione dei loro grandi vasi tradizionali. Quest’anno si ripeterà a fine aprile un secondo, proficuo scambio con artiste cubane che si svolgerà ugualmente attraverso esposizioni comuni ma anche reciproca conoscenza ed apprendimento dei due diversi mondi ceramici. L’Europa si incontra grazie a Pandora con il mondo insulare caraibico proprio lì nel cuore della Avana. Attendiamo che anche quest’anno si amalgamino due realtà tanto lontane ma unificate dall’unico intento di crescere nella conoscenza e nella creatività ceramica.
Agnes Duerrschnabel - Como Italia
"OUT !!"2021
Opera premiata alla mostra concorso virtuale "Transformation" di BON ART Project, Teheran, ottobre 2021.
Gres con inclusioni di fil di ferro, schegge di vetro e porcellana. Decorato con ossidi, smalto e decalcomanie ferrose (ca. 20 x13x23 h cm)