più o meno conosciuto, più o meno esplorato e battuto. Non avremmo mai creduto di dover pubblicare questa rivista in tempi così bui e confusi: l’oscurità ed il caos sono prodotti da una guerra repentina, improvvisa, incomprensibile agli occhi degli occidentali ma anche dell’intero pianeta che resta attonito di fronte a questo colossale fratricidio. Ma nonostante ciò la nostra intenzione di offrire uno spaccato di luce e di positività non muta a causa di questa orribile contingenza che si assomma a questi anni di pandemia che ha fiaccato le nostre forze. L’arte rimane pur sempre un faro che illumina persino i tempi più bui ed angoscianti e deve continuare a farlo proprio in questi difficili momenti per riuscire a dare quella carica energetica costruttiva che si contrappone alla carica distruttiva in atto.
L’obiettivo del quadrimestrale Matres è proprio questo: mettere a fuoco il pianeta ceramica coniugato soprattutto al femminile in tutte le sue sfaccettature, ma non seguendo una prospettiva puramente localistica e quindi limitata dai confini territoriali ma aperta il più possibile a quanto produce attualmente ed ha prodotto nel passato questa arte antichissima. Un’arte che, nata con l’uomo, è citata in tutti i testi sacri, da quello biblico alle arcaiche scritture dell’Egitto e dell’America latina del mondo dei Maya. Ma chi sono le Matres? Dalle remote civiltà dei Galli e dei Celti, attraversando le genti latine giungono fino alla nostra era tecnologica queste donatrici dei frutti della terra, immutate nella loro fisionomia di divinità sedute e prolifiche. Sono immagini dell’essere che si rigenera, della terra che germoglia, ma è anche l’accoglienza di un vaso che avvolge, l’interno di un luogo in cui ci si rifugia dai pericoli dell’esterno. E’ guarigione, fluire dell’acqua che lava e rigenera. È Cibele, divinità ctonia che domina le forze incontrollabili. Venerata nei boschi, nelle grotte e presso i fiumi accoglie, protegge, guarisce. Anche la ceramica è mater, la più antica di tutte le arti come l’ha sempre definita il maestro-vasaio di Cetara Ugo Marano. Pandora riconosce questa qualità femminile del creare e dell’accogliere, segno di una civiltà progredita in cui dal vaso non escono più i malefici del cosmo ma le capacità di generare arte radicata nell’arcaico ma protesa al futuro. Cava si fa terra accogliente, produce osmosi fra tradizioni locali ed innovazioni che dall’Occidente si spingono fino all’Oriente producendo proficue trasformazioni, forse la nascita di un mondo meno distruttivo e più creativo. L’occhio di Matres si sposterà quindi dalla nostra Italia che ha tante città della ceramica, in particolare dalla nostra Regione (Vietri, Cava, Napoli), ad alcuni siti e laboratori europei per giungere fino a luoghi estremi e lontanissimi come la Cina, la Corea del sud, l’Iran, la Grecia per citarne solo alcuni. E farà luce su di una pratica artistica simile ma che si differenzia secondo le etnie, le modalità, le tecniche particolari. Certo siamo davanti ad un progetto grandioso che crea la possibilità di scambi fra mondi eterogenei. Ma l’associazione Pandora ceramiste attiva già da più di dieci anni da Cava, grazie alla tenace operosità della sua Presidente Anna Rita Fasano e di tutte le associate, si è andata espandendo in varie parti dell’Italia, dell’Europa e del mondo, riuscendo a mettere in comunicazione le artiste della ceramica, creando quindi contatti ma anche organizzando eventi, esposizioni, meeting, corsi e conferenze, pubblicando cataloghi e scritti vari. Tutto questo e molto di più confluirà nella rivista Matres che unificherà ed armonizzerà tanti rivoli di varia provenienza come corsi fluviali che sfoceranno in un solo mare di creatività e conoscenza. Matres racconterà la Storia attraverso la rubrica dedicata ai Musei della Ceramica, attraverso il percorso sulle fabbriche del campo ancora operanti e che hanno operato nel passato. Racconterà ancora il Sociale analizzando i progetti in atto nel territorio e altrove, rivolti a giovani e categorie fragili. Racconterà la tecnologia applicata al pianeta argilla, le tecniche antiche e più contemporanee, racconterà il design che è ricerca ed innovazione rivolta al futuro, racconterà l’ambiente e la sicurezza relativa alle polveri ed alle chimiche ceramiche, per arrivare all’enogastronomia, alle ricette ed ai contenitori legati al cibo. Infine aprirà una finestra sugli eventi nel mondo seguendo il fil rouge della ceramica e secondo una prospettiva ed un paesaggio essenzialmente anche se non esclusivamente femminile. Matres rappresenta una rivista che non si rivolge solo ad una ristretta cerchia di esperti e specialisti del settore, ma anche agli appassionati, ai collezionisti, a coloro che da neofiti vogliano accostarsi al meraviglioso Pianeta Ceramica che, come si è detto, assume mille volti e mille possibilità creative.