Tutti sappiamo che l’arte ceramica è uno strumento unico per aiutare le persone a riscoprire le proprie potenzialità creative e di autonomia per affrontare le difficoltà di trasformazione, evoluzione e sviluppo della crescita di un individuo. Il progetto Pandora Ability, per la maggior parte autofinanziato, attivato nel 2015, è diretto al benessere psicofisico delle persone con disabilità, al fine di promuovere il lavoro come strumento di aggregazione, evidenziando gli effetti terapeutici e sociali che possono derivare dalla manipolazione ceramica, e in particolar modo, l’espressione e il completamento del proprio essere.
L’obiettivo di Pandora Ability è l’inserimento delle persone con disabilità in una specifica esperienza sociale e lavorativa nel campo ceramico con corsi di perfezionamento e progetti sociali di “Vita indipendente”. Un progetto educativo e terapeutico dei nostri abili artisti ideato con corsi formativi, momenti di socialità e crescita, insieme ad attività espositive, culturali e ricreative (come quella della vacanza estiva insieme) che trasmettono a tutti loro l’interesse per la conoscenza della ceramica artistico-artigianale e delle arti applicate, al fine di sostenere la loro affermazione e autonomia personale, formativa e professionale. La ceramica è utilizzata non come arte fine a sé stessa, ma come strumento per creare, stimolare, ricordare, ricostruire la propria identità, ripristinare il proprio equilibrio esistenziale; la stessa diviene mezzo educativo al rispetto di sé e dell’altro in analogia alla sua ambivalente caratteristica: “la resistenza nella fragilità”, che è elemento stesso della ceramica.
Nasce quindi un percorso d’integrazione all’interno del gruppo, fatto da ragazzi in parte già autonomi e oramai, dopo anni di apprendimento, padroni della materia, dove gli ingredienti fondamentali sono la sensibilità e la gioia di condividere, che accompagnano le nuove leve e i ragazzi con problematiche più serie, per accoglierli in un ambiente sereno, allegro e che li faccia sentire importanti, sicuri, padroni del luogo e stimolarli nella creazione. Il nostro modo di vedere e concepire la disabilità è un modo accogliente, dove trovare la serenità e sé stessi in una dimensione non di intrattenimento di qualche ora solo per tenerli occupati, ma di renderli partecipi, protagonisti: un pozzo da cui riusciamo a far emergere ed a scoprire i loro valori, le loro competenze che ovviamente sono diverse per ognuno, ma di cui nessuno è sprovvisto. Tutto sta a farli uscire fuori, senza pregiudizi, né regole pro-forma.
Ingredienti fondamentali sono principalmente l’amore, la pazienza, la passione verso ognuno di loro, che trasmettono infiniti segnali di apertura, di apprendimento e del voler fare, ognuno a modo suo: quel saper fare è importante saperlo cogliere, trasformarlo, plasmarlo e tirarne fuori l’anima. I loro meravigliosi oggetti contengono e trasmettono quell’anima pura, piena d’amore da cui ognuno di noi può attingere all’infinito.
Pandora Ability rappresenta per i ragazzi, per me e per le altre responsabili del gruppo un punto fermo, uno stimolo alla creatività, a vedere con occhi e mani diversi, la forza ed il coraggio di andare avanti nelle difficoltà, un luogo dove reperire energia e forza anche nei momenti bui. I ragazzi oramai fanno parte della nostra vita, sono maestri nel leggere i sentimenti e ci inondano del loro bene e del loro amore con parole sincere, lettere, abbracci, carezze e messaggi che riescono a farti sentire “speciale”. Ma gli “speciali” sono loro, abili nell’apprendere non solo l’arte, ma anche i sentimenti e nel donare senza secondi fini. I ragazzi fanno a gara per farti sentire unica. Spesso ti immedesimi in ognuno di loro, diventando l’amica, la sorella, la confidente.
In questo periodo di pandemia, purtroppo le giornate dedicate sono diminuite a circa sei ore settimanali; si alternano tra giorni di lavorazione dell’argilla e decorazione. Un corso articolato che, partendo dalla stimolazione sensoriale e visiva, punta a sviluppare la fine manualità, la capacità di gestire autonomamente un compito, nonché la definizione di un proprio stile. Per ogni fase della progettazione dei metodi forniti da noi educatori e la realizzazione delle idee, i ragazzi si accompagnano alla fase della creazione con strumenti adatti a loro, a volte concepiti per ogni singolo allievo, perché possa facilitare il proprio lavoro nella esecuzione del manufatto: si creano dei prototipi con la loro presenza, fornendo delle forme, dei ritagli prestampati etc. Gli abili artisti memorizzano immediatamente e li ricreano, inserendovi la propria creatività.
E guai a dimenticarti qualche passaggio! Ti rimproverano come dei veri maestri. I prototipi ed i progetti iniziano a plasmarsi, l’oggetto si trasforma e diventa unico grazie al loro ingegno ed alla loro fantasiaLe regole sono fondamentali, dall’inizio alla fine del corso; in questo periodo di emergenza sanitaria ogni giorno inizia come un rito, suddiviso da azioni programmate; prendono l’agenda per scrivere uno alla volta chi entra e seguono ognuno passo passo, affinché tutti eseguano le fasi di disinfezione e misurazione della temperatura, il lavaggio delle mani ed il distanziamento. Ognuno viene regolarmente ispezionato a giro di ruota da uno di loro, i cosiddetti veterani del laboratorio e quelli che sanno scrivere; questi sono sorvegliati e controllati da Mila Benincasa che insieme a Enza della Femmina responsabile del gruppo, socie e mamme di alcuni di loro, sono anche le figure basilari e insostituibili, insieme al Maestro Salvatore Passaretta, altra solida figura del nostro laboratorio, che mi accompagnano e aiutano in questo bellissimo progetto.
La precisione e l’oculatezza nel procedere come un orologio in tutte le fasi sono diventate quasi patologiche nei miei ragazzi: tutto ha inizio con la sistemazione dei materiali e dei propri attrezzi. Ognuno di loro è responsabile di un settore, della risistemazione e pulizia del laboratorio. Mario e Gaetano, i più grandi del gruppo, arrivano di solito molto prima con il solito sorriso e fanno battute e piccole indiscrezioni bonarie su loro stessi e i loro amici, rendendoci partecipi. Iniziano, come dei direttori di cantiere, a far prendere vita al laboratorio. Poi si inizia a preparare il laboratorio, ognuno con il proprio compito: Carmen, Anna, Giovanna, Marika, Maurizio, Roberta posizionano le tavolette ed i posti, che in questo periodo sono ben distanziati e che occupano le due stanze grandi della sede, poi la sistemazione del materiale che servirà per la giornata prestabilita, pezzi di argilla tagliati alla perfezione, poggiati sulla propria tavoletta e tutti gli attrezzi, senza dimenticare nulla, perché tra di loro si controllano e si suggeriscono tutto ciò che manca! Poi, se è giornata di decorazione, i tavoli si imbandiscono e si colorano di smalti, pennelli e tutto ciò che potrà servire, poggiando le loro creazioni personali con la precisione di chi sa e riconosce l’intero lavoro di ogni amico. Nella decorazione liberano ancora di più la loro fantasia accompagnata dalla padronanza della materia, spennellando strati diversi di colore e aspettando che sia io a dare l’assenso per l’ultimo passaggio. Così mi aiutano a coprire i manufatti con la cristallina; per non parlare di quanto siano diventati bravi con il terzo fuoco che rendono i loro lavori ancora più belli e preziosi. Il laboratorio pian piano si riempie di allegria, di bisbigli, risate e dei ragazzi che arrivano man mano, ed ecco ancora Giuseppe, Simone, Flora, Miriam, Fabrizio, Antonella che man mano si posizionano nei loro posti: ed ecco che inizia la magia del loro saper fare! Il lavoro di progettazione inizia spesso con il tema dei periodi dell’anno che può essere il Natale, la Pasqua, il periodo estivo etc. Ieri, ad esempio in questo periodo, mi hanno proposto di creare qualcosa per San Valentino: ebbene sì, perché loro, gli artisti, son tutti innamorati e vogliono sfoggiare per quel giorno un regalo personalizzato tutto loro! E allora partiamo, chi prende le texture, chi i calchi in gesso, le formine, le sagome ed i mattarelli ed ecco che sotto la nostra vigile sorveglianza aiutiamo i ragazzi non completamente autonomi e così tra risate, musica in sottofondo, le abili mani partono ognuna con la propria abilità. Creano forme diverse ma ognuno con il proprio segno tangibile: “Il cuore” aggiunto con amore e senza parsimonia nei loro manufatti. È incantevole in quelle ore, che volano spensierate, sentire i nomi di noi insegnanti risuonare più volte per chiedere consigli e mostrare ciò che stanno creando, e a volte c’è anche qualche rimprovero. È bello vedere come si aiutano gli uni con gli altri, con un sorriso disarmante ed una pazienza infinita, senza mai stancarsi. Ed ecco che iniziano a prendere forma i manufatti, tutti pieni di un’energia positiva, allegra. I lavori per la maggior parte sono ben precisi, puliti. Quei pochi un po’ informi (anche quelli) prendono senso e forza, perché creati da quelli più fragili. È ora di finire e di mettere a posto, ma resterebbero lì ancora ore per creare e stare insieme. Ognuno di loro, man mano, ripone la sua opera sullo scaffale, pulendo e sistemando il proprio posto. Ed ecco che ricomincia il chiacchiericcio assordante e coinvolgente mentre si prepara la merenda e purtroppo ancora tutti distanziati, mentre inizia man mano a suonare la porta ed ecco i genitori che vengono a riprenderli, e loro, con il muso lungo e triste, a domandare già quando ci rivediamo. Io sono orgogliosa di tutti quanti loro: sono energia allo stato puro e mostrano una fantasia smisurata, quasi disarmante. I tredici abili artisti, all’interno dell’associazione Pandora sono soci privilegiati, coinvolti in tutte le nostre attività: nelle mostre, agli eventi, laboratori, gite etc. La loro esperienza formativa spesso viene arricchita con la presenza di alcune artiste di Pandora anche straniere, come il caso dell’iraniana Dorna Abiak, oppure con corsi su tecniche diverse con Loredana Avagliano, Elvira Peduto, Claudia Altavilla, Rosa Tipaldi, Maria Luisa Aiello, Francesca Nardino, etc; che riprenderemo non appena la pandemia darà un po’ di tregua. Un percorso non solo terapeutico, ma altresì formativo, ricreativo, di vera integrazione, in grado di dare ai partecipanti la possibilità di raccontarsi con l’arte, di divertirsi e di socializzare. Una metodologia di progetto che si sta estendendo anche tra alcune socie dell’associazione in varie città italiane (p.e. Elisa Simonelli a Milano e Alessandra Di Marco a Roma). Nel 2019 con i miei ragazzi avevamo iniziato un progetto sia nelle scuole del territorio che nel nostro laboratorio, dove erano loro i veri protagonisti ed insegnavano a bambini normodotati; un progetto molto gratificante e concreto della loro autonomia e autostima, che li rendeva più forti ed orgogliosi del loro saper fare. Per fortuna i loro lavori oramai sono conosciuti ed apprezzati da tutti e sono tantissime le persone che li seguono, facendo a gara per avere i loro lavori. In tal modo contribuiscono alla loro formazione e permettono di poter comprare il materiale ceramico, che, come si sa, è abbastanza costoso. Pandora Ability è un progetto molto gratificante ma soprattutto molto concreto, che stimola autonomia e autostima, rendendo più forti ed orgogliosi del loro saper fare i partecipanti.
Il mio obiettivo è quello di poter avere dei sostegni economici e creare una cooperativa, un grande laboratorio, al fine di vederli finalmente realizzati nelle loro aspirazioni ed appagare le aspettative dei loro genitori, perché i sogni, si sa, non hanno handicap. E’ importante renderli nel futuro più felici ed autonomi rispetto ad oggi, aumentando le loro capacità sempre più concretamente e dare anche a loro la possibilità di condurre una vita indipendente.
PANDORA ABILITY
Pandora Ability è un progetto autofinanziato, nato nel 2015, avente per obiettivo l’inserimento delle persone con disabilità in una specifica esperienza sociale e lavorativa nel campo ceramico. Comprende corsi formativi, momenti di socialità e crescita, attività espositive, culturali e ricreative e progetti sociali di “Vita indipendente”.
Manufatti realizzati dai ragazzi di Pandora Ability.
Lavorati a lastra, texture, calchi con argilla
bianca, ossidi colorati e cristalline.
Particolare di un pannello lavorato a lastra, texture e calchi.
Cristallina e cottura a terzo fuoco oro zecchino.
Anna Falcone,Carmen Apuzzo, Giovanna Sicignano Angri, SA Italia
"The new road" lavorazione a lastra texture e calchi. Cristallina e cottura a terzo fuoco oro zecchino
I veterani del gruppo insegnano ai nuovi arrivati alcuni passaggi per creare i manufatti.
Foto di gruppo di alcuni corsisti.
Anna mentre dipinge a terzo fuoco con l’oro.