Appunti su ingobbi e smalti
Questione ardua: a parte l’ingobbio fatto da semplice argilla liquefatta (slip), in effetti gli ingredienti di un rivestimento non smaltante sono uguali a quelli di uno smalto:
argilla o materiale stabilizzante; silicio, come vetrificante, e fondente.
Qual è allora la differenza tra un ingobbio e uno smalto?
quando si passa da uno all’altro? in realtà è difficile dire quando.
Sostanzialmente è la quantità relativa di argilla che determina la differenza; un reale confine non esiste, ci sono rivestimenti detti ingobbi vetrosi o anche smalti aridi (dry).
Diciamo che in un ingobbio l’argilla deve essere almeno il 30% o il 40% o il 50 %, ma bisogna considerare anche altri fattori come la permeabilità, la vetrosità/opacità… etc. e capire come i materiali interagiscono tra loro per ottenere ingobbio o smalto, al di là del termine usato.
Questo piccolo e sommario schema, da solo, rende chiara la complessità della questione:
INGOBBIO | SMALTO | al 100% di smalto o ingobbio si può aggiungere colorante | ||
VETRO | nefelina sienite, feldspato sodico, feldspato potassico, cenere di legna, quarzo | 20-50% | 50-70% | SnO oss.stagno 1-5% TiO2 oss.titanio 1-5% |
ARGILLA | bentonite, ball clay, caolino, allumina | 50-70% | 5-20% | ZnO oss.zinco 1-5%CoO oss.cob.to 0,1-4%CrO oss.cromo 0,1-1% FeO oss.ferro 1-10% Fe2O3 |
FONDENTI | carbonato di calcio CaCO3, dolomite, carbonato di bario BaCO3, talco, wallastonite, cenere di ossa | 10-40% | 10-40% | MnO2 0,1-4%biox. manganese CuO oss.rame 0,1-10% Rutile 1-10%(minerale TiO2) |
totale | 100 % | 100% |
Per maggiore chiarezza nella seguente tabella riporto la Composizione chimica (approssimativa in parti) di alcuni minerali secchi: es. il caolino è circa 1 parte di allumina e 2 di silice + acqua
Al2O3 | SiO2 | |||
Caolino | 1 | 2 | ||
Nefelina sienite | 0,75 Na2O 0,25 K2O | + | 1,11 | 4,65 |
F. sodico | O,57 Na2O 0.26 K2O 0.16 Ca2O 0,11 Mg2O | + | 0,99 | 5,74 |
F. potassico Custer | 0,66 Na2O 0,31 K2O 0,03 Ca2O | + | 1,04 | 7,14 |
Ma in inglese? “slip” ed “engobes” sono la stessa cosa? :
slip = argilla disciolta in acqua (molto vicina alla nostra barbottina) con quantità di argilla maggiore degli engobes
engobes = spesso contengono fondenti, varie argille mescolate , felspato, quarzo
Gli ingobbi mutano la superficie dei pezzi in ceramica; con essi si può cambiare il colore di un pezzo, o fare dei disegni colorati.
Si possono usare come finitura oppure essere smaltati. La superficie del pezzo si può rendere più liscia o al contrario più ruvida, si possono fare dei motivi rimuovendo in parte l’ingobbio, ri-evidenziando il colore dell’argilla del pezzo, che dovrà essere a contrasto.
L’ingobbio può anche servire per migliorare e rendere la superficie del pezzo più resistente.
Per decidere quale rivestimento è più adatto ad una certa argilla bisogna sapere che effetto si vuole ottenere (un certo colore o una texture superficiale), ma bisogna anche conoscere le modalità di applicazione dell’ingobbio e la sua compatibilità con l’argilla sottostante (e pure con lo smalto, se c’è) sia in fase di lavorazione, sia in cottura.
Si deve allora focalizzare qual è il ritiro, per sapere se c’è compatibilità tra rivestimento e argilla, perché altrimenti si possono avere scollamenti o crepe: perciò la ricetta dell’ingobbio deve essere adattata all’argilla del pezzo.
Per poter intervenire si deve procedere sperimentalmente, partendo dalle proprietà fisiche. In primo luogo si è visto c’è il ritiro, ma anche altro come:
Tutti questi fattori possono essere modificati, intervenendo sulla composizione dell’ingobbio.
Ma c’è un altro fattore. Quando si devono applicare gli ingobbi?
Possono essere applicati su argilla a durezza cuoio, o all’osso o su biscotto; ovviamente la composizione, proprio per tutto quanto detto sopra, varia.
Per dare un esempio, di massima,
R.J. Wilson, nel suo “Inside Japanese Ceramics” (Ed. Weatherhill )
indica tre formule base per ottenere gli ingobbi in bianco della ceramica tradizionale giapponese.
Per pezzi a durezza cuoio:
70% argilla (caolino e/o argilla plastica bianca)
20% roccia silicea o quarzo
10% fondente (feldspato o calcare)
per secchezza osso:
40% argilla (caolino e/o argilla plastica bianca) di cui una parte calcinata
40% roccia silicea o quarzo
20% fondente (feldspato o calcare)
per biscotto:
40% argilla (caolino e/o argilla plastica bianca) tutta calcinata
40% roccia silicea o quarzo
20% fondente (feldspato o calcare)
Questa tabella è un esempio di alcuni altri rivestimenti riportati da ceramisti molto noti.
base | vetroso | Rhodes | Hansen | Leach | Wilson1 | W2 | W3 | Argilla di Montelupo | |
Caolino | 50 | 25 | 20-25 | 60 | 35-70 | 20 | 40 | 10 | |
Caolino calcinato | 20 | ||||||||
Ball clay | 50 | 70 | 25 | 20-25 | 20 | 0-35 | |||
Feldspato | 20 | 20 | 30-35 | 20 | 10 | 20 | 20 | ||
Quarzo | (10) | 10 | 20 | 20 | 20 | 40 | 40 | ||
Borace | (2) | 5 | |||||||
Silicato di Zr | 5 | (5) | |||||||
Carbonato Ca | (10) | (20) | (20) | ||||||
Ossido di Fe rosso | (5) | 4-8 | (4) | ||||||
Argilla Montelupo | 90 |
Nota: Feldspato sia Na che K
Carbonato di Ca: talvolta sostituisce in tutto o in parte il Feldspato
Ox di Fe opzionale
Il silicato di zirconio è usato in ceramica come opacizzante per gli smalti (più economico dell’ossido di stagno, altro opacizzante/sbiancante). In uno smalto – al 10% peso secco sul totale, dà un bianco opaco.
Il tema qui affrontato è in realtà solo accennato, perché è vastissimo e può essere sviluppato sotto vari aspetti, perché è proprio della storia della ceramica e dell’Umanità, nonché della storia geologica del pianeta Terra. Infinite sono le metodiche di decorazione delle superfici ceramiche, differenti i risultati con varie argille, vari i rivestimenti e le loro modalità di applicazione, diversi i tipi di cottura e i loro risultati.
Bibliografia
Emanuele Grill – Minerali industriali e minerali delle rocce – Ed. U. Hoepli.
Nino Caruso – Ceramica viva – Ed. U. Hoepli.
Nino Caruso – Decorazione ceramica – Ed. U. Hoepli.
Susan Peterson – Fare ceramica – Ed. Zanichelli.
P. Rada, M. Hucek – Le tecniche della ceramica – Ed. Melita.
Piero Cademartori – Corso completo di ceramica – Ed. De Vecchi