Negli ultimi anni sempre più ceramisti si stanno rivolgendo alla ricerca di un modo nuovo di fare ceramica con una maggiore consapevolezza del lavoro e del rispetto per l’ambiente e la salute.
L’aumento dei prezzi delle materie prime ha stimolato la ricerca di alternative più economiche e l’uso di materiali di riciclo.
In Sicilia e in Portogallo sono state avviate sperimentazioni per mettere a punto un impasto argilloso ottenuto dai gusci d’uovo utilizzati nelle produzioni alimentari. Si nota inoltre una grande riscoperta degli smalti alla cenere utilizzando le ceneri di scarto dallo sfalcio dei giardini e degli scarti alimentari così da ottenere degli smalti personali ed originali riutilizzando materiale che altrimenti verrebbe gettato come rifiuto.
Per quanto riguarda il tema dell’energia e degli alti consumi di combustibili, sempre di più ci si sta orientando su impasti argillosi di Gres con temperature che vanno intorno ai 1100 gradi cercando così di ridurre i consumi oppure utilizzando le monocotture, tutti metodi per ottenere un ridotto consumo di energia, un risparmio economico e un minore impatto sull’ambiente.
Negli ultimi anni mi sono dedicata all’interno del mio laboratorio alla ricerca, ad esempio riciclando i gusci delle uova e cuocendoli in un contenitore di terracotta a 980 gradi quando faccio le cotture del biscotto. Dopo averle estratte dal forno vanno tritate finemente e setacciate ottenendo così una polvere di ossido di calcio da utilizzare negli impasti argillosi oppure all’interno degli smalti per ottenere degli ottimi Matt.
Naturalmente tutte queste pratiche di macinazione e setacciatura vanno fatte sempre con occhiali di protezione, guanti e mascherina ffp2.
Si possono anche recuperare dei vetri ottenuti da bicchieri e barattoli rotti da utilizzare in luogo della cristallina ad alto spessore ma è importante fare sempre delle prove prima perché non tutti i vetri fondono nello stesso modo.
Tra i vetri che fondono bene ci sono le fialette dei medicinali che dopo essere state tritate e, volendo, colorate con ossido di ferro o rame, possono ottimamente sostituire le cristalline ad alto spessore commerciali.
Il rame si può ottenere recuperando i ritagli dei fili elettrici dopo aver tolto la guaina di plastica che ricopre il filo. Questi fili si possono usare così come sono o piegandoli e creando anche dei disegni molto belli. Oppure si possono macinare ottenendo così una polvere di ossido di rame. Lo stesso procedimento si può fare con il ferro dei chiodi arrugginiti o con pezzi di metallo. Il maestro Gaetano Scalese ricicla lo scarto delle saldature dei microchip ricche in rame per ottenere bellissimi smalti raku per i suoi lavori.
Il maestro faentino Giovanni Cimatti ricicla il cemento Portland esausto per farne suggestivi smalti da Gres.
Nella ricerca è sempre importante considerare il forno come una camera di reazione dove avvengono dei cambiamenti della materia a livello chimico che possono sviluppare gas dannosi per noi e per l’ambiente oltre che per il forno stesso. Quindi è sempre bene prima documentarsi e scoprire se le sostanze che usiamo liberano cloro, zolfo o altre sostanze dannose.
Sarebbe buona cosa costituire un forum in cui anche chi ha esperienza di chimica possa rispondere ai vari dubbi e attraverso la condivisione e lo scambio di conoscenza costruire un modo migliore per ridurre al minimo l’impatto del nostro lavoro sull’ambiente e sulla nostra salute.
Gusci d’uovo calcinati in forno per ottenere ossido di calcio
Tazza a Raku del maestro Gaetano Scalese realizzata con smalto al rame riciclato
Smalti ottenuti da cemento Portland