Dal 2016 è nella collezione permanente del MUSEO DELLA CERAMICA DI NOVE (VI)
Il processo creativo messo in atto parte dalla suggestione del telaio, antico strumento riferito alla sfera femminile, e si concretizza nella ideazione di una coperta – tela ceramica che simbolicamente esprime l’importanza del percorso di relazione delle donne. Penelope è il punto di partenza del percorso dell’opera, in quanto archetipo di una donna sola in una società che l’assedia imprigionata nel suo solipsismo di tessere e disfare la sua tela. Ecco allora che l’opera evoca un nuovo approccio che dall’individuale si sposta al relazionale. Penelope può trovare il suo riposo solo in una rete di contatto e di mutuo aiuto di altre donne. La coperta diventa così scudo contro la violenza dei Proci e, oggi, il punto di arrivo per stabilire modalità nuove in risposta alle tendenti omologazioni artistiche e sociali. (Miriam Gipponi)